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La musica può aiutare a sanare le ferite di una società e a costruire ponti fra culture differenti? Per rispondere a questa domanda, Osseily Hanna ha percorso più di 240.000 chilometri in tre anni, ha visitato 15 Paesi e diverse regioni critiche del mondo, afflitte da forti tensioni sociali e politiche. "Musica e coesistenza" documenta importanti progetti sociali e nuovi modi di interpretare il benessere, la bellezza e, soprattutto, l'arte. L'autore ha raccolto molteplici testimonianze di musicisti desiderosi di infrangere preconcetti sociali limitanti e di creare un dialogo basato su messaggi di pace e fratellanza. Si spazia, così, per esempio, dalla testimonianza di un gruppo folk turco che celebra la diversità linguistica e culturale esistente nel Paese da secoli, ma repressa fino alla metà degli anni Novanta dal governo, a quella di un coro misto di bianchi e neri impegnato a promuovere il rispetto reciproco, indipendentemente dal colore della pelle e nonostante le tensioni razziali tuttora esistenti a vent'anni dalla fine dell'apartheid. Il filo rosso che accomuna tutte queste esperienze è il raro coraggio, l'immensa vitalità, e l'ostinazione nel ricercare attraverso la musica uno strumento di dialogo e la possibilità di trasformare le realtà attuali verso società più libere.